L’azienda nasce nel 2012 da un progetto pilota di “riqualificazione e sostenibilità ambientale”.
Il titolare e la moglie sentono la necessità di abbandonare momentaneamente il settore dell’architettura da cui provengono per riavvicinarsi alla terra e prendersene cura. Piantano e allevano le prime 3650 piante ad oggi più di 5000,  per ricreare con rispetto e passione un nuovo ambiente resiliente capace di intrecciare innovazione e ricerca per rispondere alla sfida sui cambiamenti climatici e alla necessità di prodotti più sani e di nuovi stili di vita. 

Riqualificare l’ambiente significa permettere uno sviluppo sostenibile, far convivere armonicamente la funzione agricolo-produttiva biologica e la naturalità dei luoghi, l’arte, il design, l’architettura e la cultura.

Il rapporto tra coltivazioni agricole ed ambiente deve essere oggetto di nuovi studi, di nuovi progetti, di un nuovo approccio ad  un  modello di sviluppo sostenibile basato sull’interdisciplinarietà, quale strumento di ricerca e innovazione.” Questo è il pensiero “madre” che ha spinto questa famiglia ad iniziare questa splendida avventura.

Nel 2015 l’azienda, vince un premio in denaro dalla Camera di Commercio di Venezia, in occasione del Bando EXPO, per il progetto di sostenibilità e riqualificazione ambientale, attraverso il quale si è dato corso alla realizzazione di un primo manufatto ligneo, passivo a zero emissioni, che rappresenta nel progetto stesso e nella sua struttura lo spirito aziendale.
Nello stesso anno il progetto pilota di riqualificazione ambientale e sostenibilità viene segnalato nel percorso “luoghi e storie” per Venice to Expo. 

“la vera sfida è stata quella di provare a realizzare un progetto, in un territorio come quello alle porte di Venezia, dedito quasi esclusivamente a coltivazioni intensive tradizionali, oramai non più redditizie per i piccoli imprenditori. Metodi di coltivazione monocolturali, questi, che hanno portato al degrado dell’ambiente (con un uso costante di pesticidi e fertilizzanti) perdita di biodiversità, sfruttamento delle risorse idriche naturali, erosione del suolo e perdita del tessuto sociale “vero” che è stato alla base della agri-cultura per secoli. Questi metodi di coltivazione hanno dimostrato il loro insuccesso anche dal punto di vista economico, non garantendo più marginalità sufficienti al sostentamento dei piccoli imprenditori agricoli. Questo ha determinato negli ultimi 30 anni un progressivo abbandono della coltivazione “diretta” dei fondi, ed un conseguente degrado dei terreni, degrado agro-ambientale, idraulico,  e disgregazione del tessuto sociale, che aveva contraddistinto la cultura del nostro territorio, preservandone in passato gli aspetti umani, assistenziali, di conoscenza, e di sicurezza”

2011 colture intensive convenzionali: uso di pesticidi, e fertilizzanti, no biodiversità, no alberi, degrado idraulico dei terreni, nessun reddito; Inizia l'idea di un progetto pilota di riqualificazione ambientale.
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2013 i primi boschetti allevati con metodo biologico senza uso di acqua, fertilizzanti e concimi
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2013 le prime 36 50 piante

“Il futuro appartiene a coloro che credono alla bellezza dei propri sogni.”
Eleanor Roosevelt

HABITAT 3650 ORGANIC FARM

Via Olmo, 7
30174 VENEZIA ITALIA
P.iva 03364550271
REA: VE – 367706

Azienda Agricola Biologica
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Fattoria didattica
Turismo rurale

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